E’ ancora possibile parlare di contatto e di co-costruzione in economia?
In un momento storico come quello che stiamo vivendo di pandemia, lockdown e distanziamento sociale parlare di contatto e di co-costruzione nell’ambito lavorativo può apparire inopportuno e fuori luogo.
Il mondo del lavoro è stato investito da questo uragano chiamato Coronavirus che ha comportato per la maggior parte dei lavoratori italiani (e non solo) la modalità dello smartworking.
All’estero Twitter ha previsto il 100% del personale in smartworking per sempre mentre Facebook il 50% del suo personale da qui al 2030.
La modalità “smartworking” è qualcosa di diverso rispetto a quello che in Italia molte aziende e lavoratori hanno sperimentato durante il lockdown, infatti sarebbe più corretto chiamarlo “telelavoro” in quanto il lavoro si è svolto/si svolge prevalentemente a casa con orari tipici da ufficio.
Si tratta comunque di una rivoluzione epocale che nell’ambito della più ampia “Quarta Rivoluzione Industriale” in atto investirà il management, l’ambito IT e l’ambito HR delle varie aziende, pubbliche amministrazioni, professionisti e Terzo Settore.
È un cambio di mentalità che investe persone, processi e infrastrutture.
Ancora più impattante sarà questa trasformazione sul concetto di lavoro, con la sempre maggiore certezza che molti lavori oggi esistenti saranno cancellati e molti dei bambini oggi alle elementari faranno un lavoro che ancora non esiste.
Tale modalità ha indubbi benefici per persone (riduzione degli spostamenti, maggiore bilanciamento vita lavorativa - vita personale) e per l’ambiente (riduzione inquinamento), ma vi sono anche dei lati negativi in quanto le persone scoprono di avere più stress, più ansia e di lavorare di più[1].
Rimane forse in chiaroscuro la debolezza maggiore che le varie statistiche non hanno evidenziato ma che hanno evidenziato alcuni studiosi: “Ci sono anche svantaggi da non trascurare: perché viene a mancare la socializzazione. E lavorare in solitudine, senza potersi scambiare idee, può rivelarsi deleterio, senza comunicare rischi di ritrovarti condannato a una solitudine monacale. Perché, come diceva Aristotele, l’uomo è un animale sociale[2]".
Ebbene in questo scenario in cui siamo sempre più interconnessi, digitali e in cui siamo bombardati da corsi su ogni tipo di piattaforma possibile, occorre riscoprire l’importanza del contatto e della relazione nella co-costruzione di progetti, attività ed opere.
Infatti, solo il libero incontro tra più persone portatrici di talenti, passioni e competenze diverse può creare un’economia generativa, si veda a tal proposito la sempre maggiore attenzione non più semplicemente al profitto ma all’ambiente e alla sostenibilità in generale in un’ottica vinco-vinci.
Spicca al riguardo la scelta del più grande fondo al mondo Blackrock di investire solo in società attente ai temi della responsabilità sociale e ambientale.
L’esperienza per il momento più nota è quella di “Talent Garden”.
Talent Garden è la più grande piattaforma in Europa di networking e formazione per l’innovazione digitale, che oggi conta 23 campus in 8 Paesi e la sua mission è di creare luoghi dell’innovazione per sostenere i talenti del digitale e della tecnologia nella loro crescita e connetterli a livello globale[3].
Fondata a Brescia nel 2011, «TG – racconta il fondatore Davide Dattoli al Sole 24 ore – nasce da un bisogno. In Italia abbiamo tantissimi talenti, ma il problema è che intorno c’è il vuoto. Mancano professionisti che abbiano già lavorato in startup digitali e che aiutino nell’apprendimento. Storicamente ci sono sempre stati dei luoghi per accogliere i talenti. Penso alle corti rinascimentali e ai caffè letterari. TG è quel luogo fisico dove incontrare persone che mettono a disposizione i loro saperi. Non lavoriamo su strumenti perché quelli di oggi domani saranno già vecchi, ma diamo ai nostri allievi la tecnica per dialogare nel mainstream[4]».
In conclusione, siamo in un momento di grossi cambiamenti geopolitici, economici, sociali e ambientali e in tutto questo è caduto nel nostro mondo il meteorite “Coronavirus” che ha sconvolto talmente le nostre vite che si comincia a parlare di mondo pre-Covid e post-Covid.
Ebbene la speranza di chi scrive è di trasformare questa occasione in una rinascita, nella creazione di un nuovo paradigma capace di creare valore sulla base del reale contatto tra le persone, con la riscoperta dell’importanza delle relazioni come motore dell’economia.
1 Che effetto fa lo smart working? Stress, ansia e almeno un'ora di lavoro in più al giorno, La Repubblica, 14 maggio 2020
2 Intervista a Galimberti: "La natura si è vendicata con la pandemia. E l’uomo non sta imparando niente”, Il Giorno 25 Maggio 2020
3 Tratto dal sito internet “https://talentgarden.org/it/about/”
4 Intervistato da Lucilla Incorvati sul Sole 24 ore del 14 ottobre 2019 - https://www.ilsole24ore.com/art/condividere-talento-e-saperi-giardiniere-i-millennial-ACncaFU