Come reinventarsi professionalmente ai tempi del Coronavirus
Vogliamo condividere con voi lo spunto illuminante che propone Herminia Ibarra in un articolo sull’Harvard Business Review Italia. La questione esplorata è la seguente: come faremo a sostenerci e ad adattarci professionalmente dopo che la crisi della pandemia sarà finita? Ognuno di noi si ritroverà a dare una risposta più o meno pensata a questa domanda, oppure a una versione più terra terra della stessa: e mo’ che me invento?
L’autrice esplicita come la prima reazione di fronte a un momento di incertezza sia un comportamento conservativo: continuare a fare quello che si faceva prima, come lo si faceva prima. Tuttavia, è chiaro che nella situazione attuale potrebbe rivelarsi una strategia auto-distruttiva, mentre potrebbe essere più sensato mantenere un’apertura mentale e fare un monitoraggio continuo rispetto alla direzione che ci si era prefissati: è ancora valida? Ne posso definire una nuova?
Vi riportiamo l’elenco dei principi utili e trasformativi che la professoressa Ibarra descrive per affrontare dignitosamente questo momento di incertezza e di difficoltà socio-economica:
- Sviluppare molti possibili sé. “I possibili sé sono le idee che tutti noi abbiamo su chi potremmo voler diventare”. Cercare di esplorare fantasie sul proprio futuro, sulla persona che vogliamo diventare, sulle competenze che vorremmo raggiungere, per arricchire le nostre opportunità di carriera.
- Abbracciare il periodo “liminale”. “Cioè quella terra di mezzo tra un passato chiaramente passato e un futuro ancora incerto”. Avere fiducia che la propria inattività, il senso di incertezza e le emozioni contrastanti di questo periodo di transizione siano non solo parti essenziali di noi ma un vero e proprio “business interiore”.
- Andare avanti con i progetti. “Non è necessario limitare i nostri progetti all’ambito del cambiamento di carriera desiderato”. Questo tempo inaspettato ha permesso a molti di riscoprire vecchi progetti, o di svilupparne di nuovi. È importante saper coltivare queste risorse personali, a prescindere dalle gratificazioni provenienti dall’esterno.
- Lavora sui tuoi legami “dormienti”. “Utilizzare i rapporti con le persone con cui un tempo eravate vicini, ma che ora non sono più in contatto”. Per cambiare prospettiva e sviluppare nuove idee è molto importante muoversi al di fuori delle relazioni nelle quali siamo solitamente immersi, poiché tendono più a confermare chi già siamo e ciò che già sappiamo, piuttosto che orientarci al rinnovamento.
- Parlarne (delle proprie intuizioni). “Raccontare una storia su ciò che si vuole fare o sul perché si vuole un cambiamento può chiarire il proprio pensiero e spingere in avanti”. Le intuizioni su di noi o sulla nostra vita, quando non condivise, rischiano di diventare sogni aperti che minacciano la realtà, invece di aiutarci a costruirne una che più rispecchi il nostro potenziale creativo.
Molto probabilmente il Covid-19 ha influenzato le vostre scelte e le vostre idee sul futuro. Abbiamo pensato che proporvi questa prospettiva, e le riflessioni che ne conseguono, potesse essere uno stimolo rinfrancante. L'autrice esplora infatti alcune dimensioni legate a risorse personali e relazionali, non allineandosi con altre correnti che invece incoraggiano allo "snaturarsi"per sopravvivere.
Per concludere, vorremmo aggiungere ai principi riportati un invito ad agire “eticamente”. Mentre giustamente ognuno di noi fa i conti con i cambiamenti occorsi nella propria vita, l’invito è quello di provare a chiedersi: in che modo i miei progetti potrebbero diventare qualcosa di utile per gli altri?
Fonti