Psicosomatica: conoscersi attraverso il corpo

Nella società contemporanea il corpo è diventato un oggetto di culto. A partire dalla pubblicità, per arrivare al mondo del fitness o della moda, sembra che il rapporto con la dimensione fisica dell’uomo, la res extensa di Cartesio, sia diventato molto più complesso. Il corpo è infatti il principale veicolo di contatto con il mondo esterno, uno strumento di comunicazione e di relazione con gli altri. È altresì il luogo del disagio. Lo pesiamo, lo misuriamo, lo controlliamo in continuazione, ed entriamo nel panico quando si ammala.

In questa sede vogliamo proporre un modello di elaborazione dell’esperienza che mette al centro la componente corporea, nell’ottica di ripensare il rapporto mente-corpo come un’unità regolata da vissuti emozionali, prendendo le distanze dalla tendenza ancora attuale a fare del corpo un oggetto separato dall’attività mentale. Wilma Bucci, nell’alveo della psicoanalisi, ha elaborato la Teoria del Codice Multiplo. Secondo l’autrice l’essere umano è caratterizzato da tre livelli di elaborazione del contatto con il mondo esterno e di costruzione delle rappresentazioni nel mondo interno:

  • Il sistema subsimbolico non verbale. In questo livello troviamo le componenti percettive e viscerali. Esse garantiscono l’elaborazione continua dell’esperienza, “subsimbolica” perché non legata a dimensioni concrete della cognizione. È il nucleo più arcaico dell’individuo, dove risiedono l’intuizione e l’istinto, con cui si riconosce un certo odore o si attivano movimenti spontanei, come sterzare per evitare una buca o saltare per colpire una palla di testa.
  • Il sistema simbolico non verbale. È il livello dove la realtà si inizia a conoscere attraverso categorie e simboli. Si tratta di un sistema “non verbale” perché funziona attraverso l’elaborazione e la costruzione di immagini, non ancora di parole. Ad esempio, un volto che ci rimane impresso, un movimento che ci attrae o un ricordo visivo.
  • Il sistema simbolico verbale. È il livello di elaborazione astratta dell’esperienza, dove il pensiero costruisce i simboli verbali. Il linguaggio, un testo musicale o la trasmissione culturale sono tutti aspetti che scaturiscono dalla parola, dal lavoro di traduzione dei sistemi non verbali, i quali sono più difficilmente condivisibili.

La parte interessante della Teoria del Codice Multiplo è la concezione che questi livelli siano profondamente interconnessi, formando un’unità esperienziale nel momento in cui si confrontano con il contesto e con gli altri. Le emozioni sono il cuore del processo, poiché partendo dal livello subsimbolico attivano l’individuo in ogni altro sistema.

Date queste premesse possiamo considerare anche la malattia come un’esperienza multisistemica, tra cui il meccanismo psicosomatico, solitamente considerato come un’espressione nel corpo di un conflitto psicologico. Nelle malattie psicosomatiche possiamo invece ripensare questi sintomi come connessioni tra il sistema subsimbolico e i livelli “superiori”, in modo diretto attraverso l’immagine visiva del corpo malato e in modo indiretto attraverso la preoccupazione e la verbalizzazione del sintomo, che avviene ad esempio nella relazione con il medico.

L’individuo si sviluppa, fin dalla vita intrauterina, come entità relazionale. Il corpo è la matrice, il nucleo affettivo, che da un lato protegge e dall’altro arricchisce l’esperienza interna. I sintomi e i segni che la malattia lascia come impronte possono assumere un significato evolutivo, laddove vengano letti come tentativi di elaborare i vissuti emozionali, in altre parole come strumenti per connettere sistema subsimbolico, simbolico non verbale e simbolico verbale.

 


 

Fonti

Bucci, W (1997), Symptoms and symbols: A multiple code theory of somatization, Psychoanalytic Inquiry 1997; 17(2), pp. 151-172

Solano L., (2013), Tra mente e corpo. Come si costruisce la salute, Nuova edizione, Raffaello Cortina Editore, Milano

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