Un viaggio inaspettato tra le ombre e i colori del pesce arcobaleno
Nell’elegante cornice dell’SGM Conference Center, sabato 25 maggio è andato in scena “Il Pesce Arcobaleno”, una produzione della SeFaP. Nonostante la minaccia di pioggia gli spettatori si sono presentati in tanti.
A condurre lo spettacolo è Veronica Provolenti, unica interprete davanti le quinte. È una storia di violenza, in particolare di come questa possa sfumare dai colori più cupi dell’oscurità a quelli più variopinti dell’amore, del perdono, dei ricordi innocenti dell’infanzia. Ad accompagnarla negli strappi della narrazione c’è Matteo Ferretti, al pianoforte, che regala momenti in cui la scena si sposta dal palcoscenico alle nostre anime.
Due sedie, un baule, giochi di ombre. L’ambiente in cui Veronica si muove, senza risparmiare una briciola della sua energia, è tanto semplice quanto evocativo. I colori sono quelli nostalgici del mare, della terra contadina e degli alberi, riportati in vita da un monologo vibrante, intenso e a tratti incalzante. “Qualcuno mi aiuti”, grida a un certo punto, sconfitta dalla depressione materna e dalla tracotanza del padre. Due tipi di abuso: uno più sottile, psicologico, generato dall’assenza di amore e accudimento, l’altro più crudo, carnale, dettato dalla vigliaccheria e dallo sfogo brutale delle frustrazioni. Il perdono e l’amore, come dicevamo, saranno la chiave per la comprensione e l’elaborazione del ciclo di violenza, che si chiuderà con un toccante addio. Veronica non racconta soltanto, ma sperimenta tutto questo, alternando leggerezza e struggimento. Si presenta come una bambina meravigliata dalle mille tradizioni, si diverte e gioca come un’innocente, soffre terribilmente a causa dei mostri che la perseguitano. Ma queste esperienze non riguardano lei soltanto.
“Il Pesce Arcobaleno” è un’opera che ha saputo toccare il pubblico, da questo punto di vista possiamo definirla un successo. Ognuno di noi ne è stato protagonista, con le nostre ferite, i nostri ricordi, ma soprattutto con la speranza di poterci riscattare attraverso le infinite vie dell’amore.