Il Reddito di Cittadinanza rilancia la Psicologia dell'orientamento

La laurea magistrale in Psicologia rientra tra i requisiti per diventare navigator. Questa nuova figura professionale nasce con il Reddito di Cittadinanza (RdC), nello specifico per assistere i Centri Per l’Impiego nel mediare il rapporto tra beneficiari del programma RdC e datori di lavoro.

Le funzioni di tutoraggio del navigator possono essere riassunte nel modo che segue:

  • Valutazione delle competenze dei beneficiari
  • Pianificazione di un percorso personalizzato
  • Realizzazione dell’inserimento o reinserimento lavorativo
  • Monitoraggio dell’ottemperanza da parte dei beneficiari

Inserire lo psicologo tra i profili utili per svolgere questo ruolo è un riconoscimento della congruenza tra formazione psicologica e avviamento allo sviluppo professionale. Peraltro, l’istituzione del navigator fa parte di un impegno pubblico, le cosiddette politiche attive, volto a promuovere occupazione. La moltiplicazione delle iniziative su questo fronte è dovuto a una crescente difficoltà, soprattutto dei giovani. Il possesso di titoli universitari e la formazione specialistica, considerati socialmente dei requisiti indispensabili, non garantiscono infatti che si riesca a trovare un impiego.

Nell’attuale mercato del lavoro sta aumentando drasticamente la richiesta di profili con competenze trasversali e relazionali, le cosiddette soft skills. Per questo motivo, le persone hanno bisogno di essere supportate nell’esplorare le proprie competenze, le proprie risorse e il modo in cui si relazionano al contesto. Ecco le qualità principalmente richieste:

  • Capacità di lavorare in gruppo, gestione dei conflitti, abilità comunicative
  • Problem solving, flessibilità, spirito di iniziativa
  • Capacità di pianificare e lavorare per obiettivi

È possibile costruire percorsi di formazione che vadano a intercettare questa nuova domanda del mondo lavorativo, potenziando tali competenze che spesso, erroneamente, sono considerate innate. A tal proposito segnaliamo la Psicologia dell’orientamento, area d’intervento cugina della più nota Psicologia del lavoro. Diversamente da quest’ultima, votata maggiormente al mondo aziendale e organizzativo, la Psicologia dell’orientamento si occupa di favorire i seguenti processi:

  • Esplorazione delle proprie risorse, nell’interazione tra autoascolto e variabili contestuali
  • Implementazione delle capacità di self management
  • Progettazione e attivazione di strategie orientate ai propri obiettivi significativi
  • Gestione dell’insuccesso e delle difficoltà nello sviluppo professionale

Riteniamo che promuovere la crescita, la formazione e l’informazione di questa tipologia di orientamento al lavoro sia una valida forma di prevenzione e di contrasto del disagio psicologico e sociale.

 di Michele Lollobrigida


 

Fonti:

https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/occupazione/Pagine/orientamento.aspx
https://www.anpalservizi.it/documents/20181/109844/AvvisoNavigator.pdf/a4015ab7-8d43-4da6-9b3b-260876aa53d8
https://www.psy.it/allegati/aree-pratica-professionale/psicologo_del_lavoro.pdf
https://www.psy.it/allegati/aree-pratica-professionale/psicologo_orientamento.pdf

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